Quante volte ci siamo visti scappare via un’occasione che dovevamo prendere al volo? E quante volte non riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi e neppure a pianificare il nostro operato perdendoci nell' urgenza?
Troppe volte.
Sembra di facile soluzione, ma non è proprio così. Viviamo nel mondo della super produttività e del multitasking e fermarsi per scrivere una lista di priorità e rispettarla diventa sempre più difficile, ma non facendolo spesso potremmo perderci quel 20% di attività che producono l’80% del nostro risultato, qualsiasi esso sia.
Proprio come nel disegno qui sopra dovremmo ogni tanto fermarci e lavorare sulle “cose importanti” che sembrano meno urgenti ma che dopo ci faranno guadagnare un sacco di tempo e fare meno fatica: cosa succede se mettiamo le ruote rotonde e non quelle quadrate?
Ci hanno abituato con una vita di condizionamenti che “il vero uomo” è colui che fatica e produce senza sosta e senza mai fermarsi: uno con le palle! Lui non si ferma mai a pensare: “come potrei modificare il mio operato per migliorare la mia efficienza?” , oppure “chi potrebbe aiutarmi delegando parte del mio lavoro e della mia responsabilità?”.
Un modo per mettere le ruote rotonde è anche imparare ad ascoltare se stessi, il proprio intuito, quella forma di intelligenza altamente creativa che NON lavora mai a comando ma sembra arrivare a noi da non so dove ma che comunque arriva! Come? Con il rilassamento e non sempre con la concentrazione anche se le due cose non sono necessariamente antagoniste.
Se assimiliamo questo concetto e lo riportiamo nella nostra vita si potrebbe anche allargarlo ripensando a tutte le azioni che svolgiamo ogni giorno praticamente in modo “autonomo” ovvero senza consapevolezza. Siamo sicuri che tutto quello che stiamo facendo è di nostro gradimento? Stiamo dando il massimo di noi stessi oppure neanche la parvenza? Abbiamo realmente scelto noi la nostra vita o “ci è stata costruita intorno” da qualcun altro?
Sono domande fondamentali che ognuno di noi potrebbe analizzare semplicemente mettendosi in meditazione con la domanda stessa, senza alcuno stress di arrivare ad una risposta e lasciando che la mente divaghi da sola fino a spegnersi...troverete strano scoprire che la risposta a volte arriva proprio in quel momento ed è talmente ovvia! Si chiama intuizione, questa sconosciuta!
La base di ogni innovazione, di ogni scoperta o del suo inizio, di ogni visione che va oltre il normale pensiero e ci fa evolvere in qualcosa di meglio...insomma la base per ogni inizio.
A noi la scelta: possiamo continuare a fare trasporti con le ruote quadrate faticando tantissimo oppure fermarci un attimo e dare retta a quel pazzo che ci sta facendo vedere quelle strane cose rotonde...a voi la scelta.
Alessandro Orlandi
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