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Immagine del redattoreAlessandro Orlandi

Star Trek

Anche in un semplice telefilm, nella fine della serie tv “Star Trek Picard” prodotta da Amazon ci possono essere dei messaggi che arrivano al cuore. A me è successo e spero anche agli altri che lo abbiano visto. In caso contrario voglio condividere con voi le mie impressioni.

La storia brevemente:

Alla fine della sua vita l’ammiraglio Picard decide di sacrificare la sua vita per dare l’esempio alle vite “sintetiche” che si stanno ribellando ai romulani(una razza non umana) che li vogliono estinguere, “chiamando” una razza di sintetici che estinguerebbe ogni forma di vita organica: la classica guerra in cui nessuno vince e tutti perdono, perché non sono in grado di vedere nell’altro solo che separazione, mentre invece c’è anche tanta comunione.

Come lo fa? Come dice lui stesso, come si fa con i bambini, bisogna insegnargli con l’esempio, è l’unico modo. Non serve spiegare, si possono scrivere anche 1000 libri o trovare la spiegazione scientifica più lucida di un fatto ma ciò che lo rende unico e veramente reale è FARNE ESPERIENZA.

Allo stesso modo Picard una volta morto incontra il suo vecchio amico e collega di tante avventure, Data (un sintetico) che ha sacrificato anni prima la sua vita per salvarlo; Prima di lasciarlo andare al suo destino, Data gli chiede di fargli un favore: provocarne la morte scollegandolo dalla “simulazione quantica molto sofisticata “ dove ora sopravvive la sua coscienza uploadata.

Anche un sintetico, un droide, una macchina o come volete chiamarlo, può insegnarci che il vero valore delle cose lo possiamo capire soprattutto se le possiamo perdere, altrimenti non attribuiamo un valore bensì la normalità, l’abitudine e quindi non entriamo in profondità a capirne i significati e soprattutto a viverne totalmente e intensamente l’esperienza.

Non scordiamoci quindi di ringraziare ogni giorno per tutti i doni dalla vita che abbiamo, e che potremmo perdere da un momento a l'altro, ed allo stesso tempo non facciamoci prendere dalla paura della perdita, perché significherebbe perdere il senso, il valore e la profondità dell’esperienza totale, vissuta veramente.

La paura annebbia il cuore e la mente e l’abitudine degli automatismi (la non consapevolezza) sono i nostri nemici numero uno e due. Attrezziamoci quindi per rispondere in modo efficace.

Grazie

Lunga vita e prosperità.



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